L’erba del vicino non è sempre la più verde se realizzi un impianto di irrigazione ben progettato

Ogni anno è sempre la stessa storia. Passeggiando per le vie del vostro quartiere lo notate. Osservate il giardino delle altre abitazioni in cerca di ispirazione e ammirate stupendi prati in stile british tutti perfettamente verdi e rigogliosi. E allora vi domandate: “Che cosa posso fare per rendere il mio giardino così bello?”.
La risposta è semplice: cominciate ad installare un impianto di irrigazione ben progettato in modo da mantenere il manto erboso sano e prospero per tutto l’anno.

La realizzazione di un buon progetto d’irrigazione è il punto di partenza fondamentale. E’ importante valutare attentamente ogni minimo dettaglio e misura, scegliere il giusto impianto di irrigazione con la corretta configurazione di irrigatori, valvole e tubazioni e utilizzare solamente dispositivi di irrigazione di alta qualità per evitare perdite, non sprecare tempo e ottenere risultati soddisfacenti in breve tempo.

La progettazione e il disegno dell’impianto di irrigazione

La prima cosa da fare quando si valuta di installare un impianto di irrigazione è misurare il terreno, tracciando la posizione dell’abitazione e degli altri elementi presenti in giardino. E’ fondamentale non dimenticare di indicare anche gli altri elementi che possono essere da ostacolo all’impianto in funzione come alberi, arbusti, sentieri pavimentati e recinzioni.

A meno che non si possieda di un giardino di dimensioni estremamente ridotte, non si disporrà quasi certamente di una portata d’acqua sufficiente per innaffiarlo tutto contemporaneamente. Oltretutto, alcune parti del prato maggiormente esposte al sole richiedono una quantità d’acqua superiore a quella disponibile al rubinetto (la capacità nominale). L’ottimizzazione è tutto.

Nel piano di progettazione e disegno degli impianti di irrigazione, gli irrigatori devono essere posizionati alla giusta distanza per irrigare in modo uniforme. Gli angoli del giardino sono in genere i punti più critici perché si tratta di zone dove in genere il getto d’acqua fatica ad arrivare, soprattutto nel caso siano presenti siepi o arbusti. E’ fondamentale che gli erogatori che non vengano posizionati né troppo vicini per non rischiare la sovrabbondanza d’acqua in una determinata zona che può compromettere sul lungo periodo la salute del manto erboso, né troppo lontani per non rischiare invece che la portata dei getti si disperda lasciando alcune zone completamente asciutte.

La giusta scelta dell’impianto di irrigazione

Lo scopo fondamentale di un buon impianto di irrigazione è quello di garantire al terreno e alle piante il giusto apporto idrico garantendo cosi un effettivo contributo al perfetto mantenimento dell’area verde. Tutti i giardini sono diversi tra di loro e ognuno richiede soluzioni di irrigazione differenti, a volte combinate.

Attualmente il metodo più utilizzato è l’irrigazione a superficie, la classica metodologia che sommerge quasi interamente l’area verde desiderata con getti che irraggiano grandi quantità d’acqua intorno all’irrigatore. Purtroppo è una tipologia di irrigazione tanto efficiente quanto poco eco-friendly e money-friendly. A questo sistema viene infatti imputato da parte dei professionisti lo spreco di ingenti quantità di risorse idriche per completare un ciclo di irrigazione e un aumento eccessivo dei costi di gestione. E’ sconsigliato in tutti i casi? Ovviamente no. L’impianto di irrigazione a superficie è generalmente indicato per giardini di grandi dimensioni per via della lunga gittata che gli irrigatori a turbina sono in grado di generare. Assolutamente sconsigliato se fate del risparmio e dell’amore per la natura la vostra filosofia outdoor.

Un metodo in forte ascesa grazie alla sua eco-compatibilità è quello dell’irrigazione a goccia. Si tratta di una metodologia d’irrigazione localizzata che può essere intermittente o costante, in cui gli erogatori non spruzzano l’acqua ma letteralmente la fanno “gocciolare” sul manto erboso. Il miglior modello attualmente in commercio è quello del sistema Toro: il dosatore montato sulle valvole a controllo elettronico o idraulico garantisce maggiore uniformità di distribuzione dell’acqua con un maggior contenimento degli sprechi d’acqua, riducendo l’evapotrasposizione e il drenaggio in profondità.

Un alternativa consigliata se si è particolarmente attenti anche all’estetica e alla sicurezza potrebbe essere quella di combinare l’irrigazione a goccia con un impianto a sub-irrigazione. In questa particolare tipologia di impianto di irrigazione, gli erogatori e le tubazioni si trovano nell’immediato sottosuolo e non comparendo in superficie permettono di poter innaffiare il giardino senza vedere visivamente  gli impianti e senza rischiare di compromettere gli irrigatori tagliando l’erba o con i bambini che giocano in cortile.

La verifica e la manutenzione dell’impianto è fondamentale

Come per tutte le altre parti del giardino, la verifica e la manutenzione dell’impianto di irrigazione è fondamentale.

La fase di verifica si esegue con il sistema in funzione, quindi anche in orario serale o notturno. Non è sufficiente restare ad osservare l’impianto in lontananza, ma è necessario camminare sul manto erboso per capire se esistono punti che non sono raggiunti o, all’opposto, ricevono troppa acqua. È necessario eseguire questa verifica empirica almeno una prima volta nel mese di maggio o al massimo giugno perché quando a segnalarci un errato funzionamento dell’impianto è l’ingiallimento o il diradamento del cotico, potrebbe essere tardi per intervenire e tentarne un recupero per l’arrivo dell’estate.

Periodicamente è bene poi pulire e verificare che tutte le parti degli erogatori funzionino perfettamente. Ripulire le turbine e la tubazioni, sistemare le valvole e far sì che nulla sia incastrato all’interno dei getti sono operazioni essenziali per garantire il corretto funzionamento degli impianti.

Un aspetto che non molti tengono in considerazione è quello di provvedere a ripristinare il livello degli erogatori che dopo diversi mesi di attività tendono ad abbassarsi. Un erogatore più basso non coprirà la zona assegnatagli in progetto ma una più ristretta e concentrerà una gran quantità d’acqua nelle immediate vicinanze creando una zona asfittica dove la sopravvivenza del manto erboso può diventare difficile.

Qualunque sia la tipologia di impianto di irrigazione per cui si decide di optare, è fondamentale considerare  gli erogatori, come una parte non solo soggetta a manutenzione ma anche a usura. La sostituzione delle parti più sensibili dell’impianto è una fase delicatissima da delegare a professionisti qualificati.

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Installare e gestire un impianto di irrigazione efficiente non è un’operazione alla portata di tutti. L’improvvisazione in questi casi è altamente sconsigliata!

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